A cura della dott.ssa Rossella Berardi
Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa AISPS Roma
Il dolore nei rapporti sessuali è la più frequente problematica sessuale femminile e può avere diverse forme, cause e manifestazioni. Per la donna che soffre di dolore nei rapporti sessuali o della paura di provarlo può essere molto difficile definire la propria difficoltà, comprenderla, darle un nome e trovare la strada più appropriata per risolverla. L'idea di un sito sul dolore nei rapporti sessuali, che comprenda le sue diverse forme e manifestazioni, è dedicata a tutte le donne che nella propria vita si trovano a vivere questo disagio e cercano informazioni chiare per capire il proprio problema e avere un orientamento per arrivare a risolverlo. Una prima distinzione significativa è quella tra le situazioni in cui la penetrazione è impossibile a causa del dolore, della paura o di una barriera fisica e quando invece il rapporto completo è possibile ma doloroso. In quest'ultimo caso può essere rilevante considerare la localizzazione più interna o esterna del dolore durante il rapporto sessuale e se sensazioni di dolore o bruciore persistono nel periodo successivo al rapporto sessuale o sono esclusivamente associati al momento dell'atto. Quando la penetrazione è impossibile
Quando la penetrazione è impossibile può essere importante osservare, da sole o confrontandovi con il vostro partner, se al momento della penetrazione è rilevabile una risposta muscolare involontaria che chiude di fatto l'ingresso della vagina. La sensazione descritta dal partner è quella di una sorta di muro o barriera invalicabile, qualsiasi tentativo di penetrazione è destinato a fallire, provoca dolore e agitazione. Potrebbe esservi inoltre una certa azione del bacino e delle gambe finalizzata a sottrarsi o respingere il contatto penetrativo. Quando la donna non ha ancora avuto rapporti sessuali può spesso immaginare la propria vagina come troppo stretta o del tutto chiusa. Un ulteriore fattore che si associa a questa situazione è l'intensa paura e ansia che accompagnano il pensiero della penetrazione.
Se pensate che almeno una di queste caratteristiche vi riguardi potete leggere l'approfondimento sulla condizione comunemente chiamata VAGINISMO alla quale tali manifestazioni possono corrispondere. Il vaginismo è un disturbo di origine psicologica che si caratterizza per la contrazione involontaria dei muscoli della vagina al momento della penetrazione e si associa in genere ad un significativo vissuto ansioso. Il vaginismo rende spesso difficile l'accesso stesso alla visita ginecologica così come all'utilizzo di assorbenti interni, ovuli vaginali e qualsiasi altra forma di contatto interno vissuto come intrusivo.
Quando la penetrazione è possibile ma dolorosa
Nel caso in cui la penetrazione è accompagnata da dolore andrebbero sempre escluse cause organiche associate ad esempio ad una infezione o infiammazione in atto. Nel caso in cui non si evidenzino cause associate alla condizione medica dovranno allora essere considerate le forme di dolore vaginale o vulvare di origine psicosomatica. Con tale definizione non si intende certo che il dolore è immaginario; il dolore è del tutto reale ma ha origine da fattori emotivi, posturali, muscolari e comportamentali variamente interagenti tra loro e modificabili attraverso una terapia psicologica - psicofisiologica.
Il dolore durante i rapporti sessuali è definito DISPAREUNIA.
Un primo fattore da valutare per comprendere la propria situazione è la presenza al momento della penetrazione di una adeguata eccitazione genitale corrispondente alla dilatazione e lubrificazione vaginale. Se si riscontra una carente eccitazione a livello vaginale va considerata la possibilità che il dolore nel rapporto sessuale sia la conseguenza di un DISTURBO DELL'ECCITAZIONE FEMMINILE. In questo caso infatti la carente dilatazione e lubrificazione della vagina possono aumentare l'attrito nelle sollecitazioni del rapporto penetrativo generando irritazioni e piccole lacerazioni che divengono la causa del dolore e possono persistere anche nei rapporti successivi. Anche un calo o carenza di desiderio sessuale può limitare la risposta eccitatoria e quindi portare alle stesse conseguenze del disturbo dell'eccitazione femminile. Una corretta diagnosi è in tal senso fondamentale e quando è in effetti rilevabile una carenza di eccitazione o di desiderio va ricostruito se questi sono disturbi originari da cui discende la dispareunia o se sono invece intervenuti successivamente al manifestarsi della dispareunia come conseguenza del dolore e della preoccupazione ad essa associata.
Se avete evidenza di una adeguata lubrificazione al momento della penetrazione ma il procedere del rapporto si associa a dolore, fastidio o bruciore si tratta probabilmente di dispareunia e può essere importante prima di tutto definire il tipo di dolore e la sua localizzazione per meglio individuarne la causa. In base alla localizzazione del dolore si parla di dispareunia superficiale, dispareunia medio-vaginale o dispareunia profonda. Se il dolore si localizza all'esterno può trattarsi di una infiammazione dei tessuti della vulva definibile come VULVITE o del tratto iniziale della vagina definibile come VAGINITE, nel caso in cui siano coinvolte entrambe le zone si parla di VULVOVAGINITE. L'infiammazione dei tessuti del vestibolo (cioè quelli compresi tra le piccole labbra) e dell'introito vaginale è anche detta VESTIBOLITE VULVARE o VESTIBOLODINIA. Nel caso in cui si possa escludere l'origine infettiva, allergica o associata ad altre cause organiche potrebbe configurarsi un'origine psicosomatica o psicofisiologica del disturbo, una condizione che non va affatto sottovalutata e che si caratterizza spesso per un andamento cronico se gestita esclusivamente con cure paliative e non affrontata alla sua radice attraverso una terapia psicologica. Si parla di DOLORE NEUROPATICO quando il dolore si presenta in assenza di una infiammazione in corso derivando dalla particolare reattività e dolorabilità dell'innervazione locale. La VULVODINIA è un disturbo associabile a dolore neuropatico ed è spesso conseguenza di una vestibulite vulvare protrattasi nel tempo. In tal caso il dolore può essere acuto e manifestarsi indipendentemente dal rapporto sessuale ostacolando attività quotidiane come il camminare o il sedersi. Il dolore neuropatico in genere e la vulvodinia in particolare possono trarre giovamento dalla psicoterapia ad integrazione corporea. Se il dolore è percepito all'interno della vagina deve anche in questo caso essere approfondita la presenza di fattori infettivi e infiammatori così come va valutata la presenza di patologie mediche tra cui l'ENDOMETRIOSI. |